Guida pratica al tatuaggio all’hennè

In questo articolo ho cercato di racchiudere tutta la mia esperienza e dedizione per questa arte, cercando di toccare l’argomento a 360° senza tralasciare nulla.

COS’E IL MEHNDI

Mehndi è la parola sanscrita per dire “hennè”.
In India, dunque, puoi usare questa parola per descrivere la pianta, la polvere, le foglie o i tatuaggi.
Tra i MEHNDIWALA ( i professionisti del settore, anche se il temine sembra essere colto in modo dispreggiativo da qualcuno ), però, il mehndi identifica un determinato tipo di design, per l’esattezza quello strettamente tradizionale indiano.
Non sono considerati “mehndi” quelli fatti con materiali che non sia hennè, quelli con stile arabo, americano e quelli in posti che non siano mani, braccia e piedi. Questo perchè il mehndi è un’arte sacra che difficilmente si distacca dalle tradizioni, per cui tutto il resto viene definito semplicemente tatuaggio temporaneo all’hennè.

Ad essere considerato sacro non è solo il mehndi di per se ma la pianta in generale per via delle innumerevoli proprietà benefiche e curative delle quali noi tutte siamo a conoscenza.

LE PIANTE DI HENNE’

L’hennè è un piccolo arbusto, nella maggior parte dei casi non supera il metro e mezzo di altezza per coltivazioni destinate all’ hennè per tatuaggi. La pianta è la medesima che produce polvere per capelli, l’unica differenza con quella per i tatuaggi ( d’ora in poi la chiameremo BAQ, Body Art Quality) è il tempo di coltivazione: per produrre una buona BAQ servono foglie giovani, tenere e con la minuscola venatura rossa che attraversa la foglia ancora ben visibile; per produrre polvere per capelli si usa una foglia meno giovane, tritanto insieme anche i gambi che legano la foglia al ramoscello.
Inoltre la BAQ viene filtrata dalle 3 alle 7 volte, mentre quella per capelli una.
Se invece è filtrata 2 volte è chiamata DULHAN ( in sanscrito significa letteralmente SPOSA ma nel campo identifica una qualità di hennè che si piazza esattamente in mezzo tra la BAQ e la non BAQ).

DI COSA HO BISOGNO PER FARE A CASA I MIEI TATUAGGI ALL’HENNE’?

Per 3 coni di hennè:

1) HENNE PREFERIBILMENTE BAQ, 30gr 

2) ACQUA A TEMPERATURA AMBIENTE, q.b.

3) OLI ESSENZIALI (lavanda, cajeput, tea tree), 10gr

4) ZUCCHERO, 10gr

Procedimento:

Setacciate l’hennè in una ciotola insieme allo zucchero, aggiungete poca acqua, il minimo necessario per far si che tutti gli ingredienti in polvere si siano inumiditi, poi aggiungete gli oli essenziali.
Mescolate con attenzione ( questa fase è un pò antipatica perchè la pasta di hennè scivolerà continuamente nella ciotola per via della presenza di acqua e oli insieme! ) e quando sarà tutto assorbito proseguite con l’aggiunta di acqua fino a raggiungere una consistenza simile alla nutella.
A questo punto coprite con cellophan e attendiamo.

QUANTO ATTENDO?

Questo è un HOT TOPIC.

Ci sono davvero tantissime cose da tener conto quando si calcola il tempo di posa della pasta di hennè.

La provenienza dell’ hennè, il calore dell’ acqua che abbiamo aggiunto, la temperatura della stanza, la quantità di terpeni contenuta dagli oli essenziali ecc….

Per facilitare i calcoli ho fatto una media di tutto ciò e questo è il risultato:

– INVERNO con hennè del Rajastan: 8 ore

– INVERNO con hennè pakistano ( tipo Jamila): 12 ore

– ESTATE con Rajashan: 6 ore

– ESTATE con Jamila: 10 ore

Un altro elemento che fa oscillare di parechhio i tempi di posa è la presenza del limone. Metterlo o non metterlo? 

No, non metterlo. Ti spiego perchè:

La differenza di resa di colore con o senza l’aggiunta di limone è pressochè inesistente.
Inoltre, in combinazione con gli oli essenziali potrebbe risultare leggeremnte irritante per le pelli più sensibili e chiare.
Inoltre, l’aggiunta del limone RADDOPPIEREBBE i tempi di posa dell’ hennè in ciotola appena descritti.
Quindi, se volete comunque provare ad aggiungerlo, ricordatevi di raddoppiare i tempi.
Questo perchè rallenta il processo di rilascio del lawsone.

POI?

Passato il tempo di posa, per essere certa che tutto il lawsone sia stato rilasciato, prendi un cucchiaio e sposta il primo strato di pasta di hennè: se vedi una differenza di colore tra lo strato superiore e quello sottostante allora il rilascio è avvenuto con successo!

Una prova ulteriore è applicare un pochino di pasta sul polpastrello o il palmo della mano e rimuoverlo dopo esattamente 5 minuti: se ne risulta un amacchia arancione brillante siamo a cavallo!

A questo punto, se necessario, aggiustate la consistenza aggiungendo acqua UNA GOCCIA ALLA VOLTA.
Il composto deve essere liscio e filamentoso ( lo zucchero serve proprio a questo!).

Ora prendete un baker, una tazza o un bicchiere abbastanza grandi da poter contenere tutta la pasta e piazzateci dentro prima una sac a poche (usa e getta o riutilizzabile, se non l’avete potete usare un sacchetto per alimenti, con uno degli angoli chiusi puntato verso il fondo del baker!) e poi una calza ( io uso quelle di nylon, color carne, 10den).
Rigirate i bordi della sac a poche e della calza attorno al bordo del baker e versateci dentro tutta la pasta di hennè.

E’ il momento di filtrare: prendete i bordi della sac a poche e della calza, rigirateli su loro stessi un paio di volte e tenendo il tutto fermo con la mano sinistra a livello del nodo, tiriamo solo la calza con la mano destra.
La pasta di hennè verrà cosi filtrata dalla calza, trasferendosi automaticamente nella sac a poche!

COSTRUZIONE DEI CONI

La carta più adatta è il cellophane da regalo ( acquisto il mio da Tiger ). Preferite quello trasparente, vi aiuterà a capire quanto riempire i coni.

Ritaglia rettandoli di 12×16 e segui le istruzioni in video per costruire il tuo cono.

Come si realizza un cono per tatuaggio: tutorial

Una volta costruiti tutti i vostri coni potrete procedere con il riempimento: con la sac a poche piena di pasta di hennè riempiamo i coni per 2/3, avendo cura di far scendere l’impasto fino alla punta (durante questa operazione vi consiglio di rimuovere temporaneamente lo spillo dalla punta così da favorire il riempimento).
Chiudete i coni ripiegando su se stessa l’apertura in alto e assicurandola con 2-3 pezzettini di nastro adesivo.

LA CONSERVAZIONE

Ora che i vostri coni sono pronti avete 2 opzioni: utilizzarli subito o conservarli.

Consiglio sempre a tutti di preparare un bel po di pasta di hennè e conservarla in congelatore per averla sempre a disposizione quando serve: bastano 5-10 minuti appena perchè si scongelino e siano pronti all’uso!

In congelatore i coni si conservano per un massimo di sei mesi, oltre i quali l’impasto sarà ancora buono ma perderà gradualmente potere tintorio. Questo però li rende comunque utilizzabili per esercitazioni su carta o pelle!

Se invece avete in mente di utilizzarli a breve, conservateli in frigo per non più di 2 – 3 giorni.
Ricordate sempre di tenere i coni lontani da fonti di calore.

L’APPLICAZIONE

La pasta di hennè va utilizzata su pelle pulita, lavata ed asciugata a dovere, senza la presenza di alcuna crema o olio che possono inibire il rilascio del colore sulla pelle.

Il top sarebbe esfoliare la pelle un giorno prima che riceva il tatuaggio.

Eseguite il tatuaggio seguendo il vostro gusto, ricordandovi di pulire ogni tanto la punta per far si che la pasta di hennè possa uscire fluida e precisa. Lasciate asciugare il tutto sulla pelle (il tempo varia, in media dai 20 ai 40 minuti in base allo spessore delle righe disegnate, alla temperatura corporea del cliente e dall’umidità nell’aria) e nel frattempo preparate in una tazzina del succo di limone e dello zucchero in 50/50 di proporzioni e, se potete, scaldatelo per qualche secondo al microonde (bastano 5 – 8 secondi, questo mix è detto SEALANT, ovvero SIGILLANTE ).
Una volta certi che il tatuaggio sia completamente asciutto (visivamente potrete constatarlo dal fatto che la superficie della pasta di hennè da brillante diviene opaca!) tamponate con un pad di cotone imbavuto di sigillante tutto il disegno e lasciatelo ancora una volta asciugare bene.

A questo punto non vi resta che aspettare, la natura farà il resto: prediligete pose lunghe sulla pelle per un colore ottimale (4-6-8-12 ore, dormiteci anche su senza timore!
Il sigillante, se fatto bene, terrà le crosticine di hennè attaccate alla pelle!), durante le quali NON TOCCHERETE MAI L’ACQUA.
Trascorso il tempo di posa potrete scrostare via la pasta secca di hennè con il retro di un coltello o una carta di credito.
Applicate immediatamente dell’olio di cocco (o qualsiasi altro olio naturale). Il colore che avrete in questa fase sarà una via di mezzo tra un arancione e un mattone, ma non temete, nel giro di un massimo di 48 ore il tatuaggio sarà nel suo picco di colore rivelando un’ ossidazione nei toni profondi del marrone da far invidia ( ricordo ancora una volta però che la buona riuscita di un tatuaggio dipende solo ed esclusivamente dalla qualità della polvere di hennè e degli oli essenziali!!!)!
E’ preferibile, a onor del vero, non lavare la parte tatuata nemmeno nelle 12 ore successive alla rimozione delle croste di hennè oppure, se strettamente necessario farlo, proteggete il tatuaggio con un bel po di olio!

FAQ

Mia cugina in Marocco mette l’alcool sull hennè per scurirlo, è corretto farlo?

NO, non è una cosa sicura, ne tantomento funzionale.
Ribadisco, se l’hennè utilizzato in partenza non è di buona qualità non basterebbe tutto l’alcool del mondo per scurirlo!

Ho visto qualcuno coprire i tatuaggi con una garza – benda – cellophane da cucina, perchè?

Alcuni artisti preferiscono coprire con delle garze.
Qualcuno lo fa per tener ferma la pasta sulla pelle e qualcuno perchè convinto che aiuti a trattenere il calore aiutando l’hennè a rilasciare più colore…ma in realtà se abbiamo preprato un buon sigillante vi do la mia parola che le croste non si muoveranno dalla pelle e farete addirittura fatica a rimuoverle quando sarà l’ora e, per quanto riguarda la questione colore, se una garza aiuta a trattenere calore, non aiuta forse anche la sudorazione?
SI.
Ecco perchè poi capita di rovinare il disegno con il sudore, appunto, provocato dalle garze.
Senza contare il fatto che la differenza di colore tra un tatuaggio coperto con una garza e uno scoperto è pressochè inesistente.
Il punto è sempre quello: BUONA QUALITA’ DI HENNE, MASSIMA RIUSCITA DI COLORE!!!

Ah, per inciso, queste garze, acquistabili in farmacia, costano come una settimana a Porto Cervo.

 Ad agosto.

E per il cellophane da cucina?
Sono sicura che sappiate già la risposta: non va MAI utilizzato. 

Ho seguito tutti i passaggi ma il colore è venuto scuro solo all’interno della mano mentre sul braccio è chiaro, cosa ho sbagliato?

Nulla! E’ proprio così che deve essere!
Questo perchè nelle diverse parti del corpo abbiamo diversa quantità di strati di pelle: l’hennè penetrerà, e quindi sarà più scuro, nelle parti dove abbiamo piu strati di pelle, ovvero palmi di mani e piedi mentre sarà più lieve in altre parti come avambraccio, pancia, spalle ecc.

QUINDI NEI PALMI DELLE MANI L’HENNE’ VA VIA PRIMA, PERCHE USIAMO E LAVIAMO DI PIU’ LE MANI!

Sbagliato! So che sembra strano ma è l’esatto contrario!
Dato che, come abbiamo visto, l’hennè penetra più strati nei palmi, sarà insediato in profondità e quindi avrà bisogno di più tempo per svanire completamente!
Di solito succede che in circa 10 giorni dall’ esecuzione del tatuaggio nel palmo, le prime pellicine superficiali inizieranno a sollevarsi per via del naturale ricambio cellulare.
Una volta eliminate quelle il tatuaggio permarrà per settimane negli strati sottostanti di pelle tanto che nemmeno con degli scrub riuscirete a portare via i residui di hennè.
Diversamente succede sul dorso della mano dove, quando il tatuaggio inizia a sbiadirsi, bastano poche esfoliazioni per rimuoverlo completamente.

CI SONO CASI PARTICOLARI IN CUI E’ MEGLIO NON ESEGUIRE UN MEHNDI?

Si, come già ampliamente spiegato meglio evitare mehndi se si è affetti da favismo.

E’ inoltre doveroso precisare che in clienti particolari come bambini, donne in gravidanza e pazienti oncologici ci sono parecchie precauzioni da prendere, a partire dalla preparazione della pasta di hennè stessa.
Consiglio quindi di avvalersi di un professionista in questi casi particolari.

HO LETTO TUTTO CON ATTENZIONE, POSSO PROVARCI ORA?

DEVI! Io personalmente non vedo l’ora di vedere i vostri lavori!

Gaia Vitiello – Mehndi artist

2 Replies to “Guida pratica al tatuaggio all’hennè”

  1. Ciao, grazie per questa guida super dettagliata!
    Mi baserò sicuramente a te per la realizzazione del mio primo tatuaggio hennè da sola.
    Volevo sapere però se prendendo il sole rischio qualche reazione oppure che mi si macchi la pelle? O si scurirà anche la parte disegnata ed una volta che andrà via l’abbronzatura sarà uniforme? Graziee

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