Karitè o shea butter

Il burro di karitè (Shea Butter) è ricavato dai semi della Vitellaria paradoxa, pianta della famiglia delle Sapotaceae diffusa prevalentemente in Ghana, Burkina Faso e Africa Occidentale.
Si tratta di un albero che può raggiungere un’altezza compresa tra i 10 e i 15 metri ed il diametro del cui tronco tocca facilmente il metro, i cui semi sono chiamati anche noci di karitè.

A partire dalle noci del karitè, viene ricavata una sostanza burrosa che, per le sue caratteristiche, è impiegata come condimento nella tradizione alimentare africana ed ovviamente in cosmesi.

Da notare che il burro di karitè grezzo è di colore bianco/giallognolo e presenta un odore dolciastro, spesso sgradito, per questa ragione, in ambito cosmetico, è generalmente utilizzato in forma raffinata, meno pregiata e del tutto inodore, proprio perché privato di ogni impurità e deodorizzato.

Ovviamente, il prodotto migliore da acquistare è indubbiamente il burro di karitè grezzo, perché la sua lavorazione avviene in modo artigianale senza aggiunta di elementi chimici e conservanti.
Lo Shea Butter puro viene, inoltre, prodotto senza cuocere la pasta, un procedimento che altererebbe la sua composizione chimica, annullando gran parte degli effetti benefici.

La raffinazione infatti avviene tramite cottura e va ad inficiare su una serie di principi attivi del burro, che muoiono abbassandone la qualità.

Per quanto riguarda il colore non esiste in assoluto una tonalità in grado di aiutarci nella scelta del burro da acquistare, visto che può essere più o meno scuro, ma un colore bianco latte fa decisamente pensare ad un prodotto raffinato e quindi di minor qualità.

La provenienza può invece influire sul colore, visto che ogni regione ha un suo metodo di preparazione, dunque potrebbe variare sia il colore, sia la consistenza del burro, ma non ovviamente la purezza e le sue proprietà.

Oltre al colore, nella scelta del prodotto, bisognerebbe prestare attenzione anche all’odore caratteristico del karite, che nel prodotto grezzo è poco piacevole, un vago aroma di nocciola, che a molti risulta sgradito.
Non a caso, la sua rimozione attraverso la raffinazione (che disperde le proprietà del karite) avviene soprattutto per andare incontro ai gusti della massa dei consumatori di prodotti cosmetici.
Ovviamente, un odore troppo forte e pungente, è indice di deterioramento del prodotto, che purtroppo dovrà essere smaltito nella frazione umida.

Per riassumere, un burro color avorio ed inodore non offre garanzie di purezza, è infatti altamente probabile che la percentuale di principi attivi sia estremamente bassa per via del processo di raffinazione.
Ciò è vero soprattutto per cosmetici di bassa qualità e fascia medio bassa di prezzo, che possono contenere qualità scadente di burro.

Il consiglio ovviamente è di acquistare solo burro grezzo, possibilmente da commercio equo solidale.

Nell’INCI lo si trova come Butyrospermum Parkii Butter o Shea Butter.

Al burro di karitè vengono attribuite proprietà:

  • emollienti, nutrienti e di mantenimento dell’idratazione, che lo rendono un ottimo cosmetico naturale per la cura della pelle e dei capelli,
  • antiossidanti, in grado di proteggere la pelle dall’azione dei radicali liberi, tanto che le noci di karitè sono tradizionalmente considerate come il frutto dell’albero della salute e della giovinezza. La sua azione antiossidante è dovuta principalmente alle vitamine, di cui è ricco e nello specifico alla vitamina E, vitamina A e vitamina D,
  • cicatrizzanti e lenitive del dolore, che lo rendono indispensabile in caso di piccole scottature, contusioni, dolori articolari e muscolari, e si rivela ideale per proteggere le labbra, le mani ed i piedi dagli agenti esterni, soprattutto dal vento e dal freddo, quando si teme che possano comparire su di esse delle screpolature.

Si ritiene che possa contribuire a proteggere la pelle dalle radiazioni solari ed essere impiegato come cosmetico per la prevenzione delle rughe e per mantenere la pelle giovane. Non a caso, è grazie al suo impiego che le donne africane mantengono la loro pelle bella, morbida e giovane nonostante i raggi solari a picco.

In poche parole, il burro di karitè può essere considerato come un rimedio naturale e come un cosmetico multiuso.

Nello specifico, può essere impiegato:

  • come unico prodotto per mantenere l’idratazione e regalare nutrimento alla pelle del corpo e del viso, se utilizzato e massaggiato sulla pelle umida, dopo la doccia,
  • in inverno, come crema per viso e mani, molto nutriente e per proteggere la pelle dalle intemperie, può anche essere applicato in abbondanza per realizzare un impacco curativo per le mani secche e screpolate da lasciare agire durante la notte, avvolgendo le mani in guantini di cotone,
  • come sostituto del burrocacao, e diventare un comodo balsamo per le labbra, da utilizzare al bisogno dopo averne trasferito un po’ in un piccolo contenitore,
  • per rimarginare i taglietti che possono presentarsi post depilazione,
  • come crema da applicare in gravidanza per la prevenzione delle smagliature,
    applicato su piccole irritazioni cutanee e sulle punture di insetti per alleviare i fastidi,
  • in caso di piccole bruciature e di lievi scottature solari,
  • per prevenire screpolature e arrossamenti dovuti al sole ed al freddo, anche nel caso di pelli particolarmente sensibili,
  • per sostituire le creme commerciali per quanto riguarda la prevenzione e la cura degli arrossamenti da pannolino,
  • per la preparazione del sapone,
  • per effettuare massaggi che possono prevenire od alleviare la presenza di dolori reumatici, articolari o muscolari.

Può essere infine utilizzato come decongestionante nasale (solo se puro mi raccomando) applicandolo in piccole quantità all’interno delle narici e come pomata lenitiva per alleviare i lividi provocati da contusioni.

In ogni caso, mi raccomando, ricordatevi di prelevarlo in piccole dosi dalla confezione (normalmente un comodo barattolo) con l’aiuto di una spatolina (o cucchiaino da caffè) per evitare possibili contaminazioni batteriche e poi procedete sciogliendolo tra i polpastrelli od il palmo delle mani.

Il karitè è altresì un ottimo rimedio per la cura dei capelli, in particolare se le punte appaiono sofferenti.

Può essere infatti utilizzato per degli impacchi pre shampoo su capelli umidi, per almeno due ore o anche tutta la notte.

In caso di capelli molto porosi, può essere un valido alleato per mantenere l’idratazione, se utilizzato come leave in, ovviamente in dosi omeopatiche, in particolare sulle punte, meglio se abbinato ad un ingrediente idratante (tipo gel aloe).

Particolarmente interessante, è infine l’utilizzo del burro di karitè per scaricare l’hennè in caso di eccessiva stratificazione.
Ciò sia perché in generale le sostanze grasse aiutano a scaricare il colore dell’hennè, sia perché il karite ha, seppur ridotte, proprietà schiarenti naturali.

Non a caso, una delle ricette in voga per scaricare hennè abbina due sostanze dalle note proprietà schiarenti: la birra ed il karite.
Per ragioni di praticità, si consiglia di preparare con la birra il gam ed una volta raffreddato il tutto di aggiungere il karite, di applicare pre shampoo e di tenere in posa a lungo.

Info da Green Natural

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