CURLY GIRL METHOD… IN BIO!

CURLY GIRL METHOD PER LE AMANTI DEL BIO

Salve a tutte ragazze, e bentrovate sul nostro blog!
Oggi parleremo di ricci, o meglio di una specifica routine che ci consentirà di ottenere il massimo dalle nostre capigliature mosse o ricce!

Forse qualcuna di voi conosce già questo metodo, ma se come me non ne sapevate nulla, beh, voglio farvi scoprire come la scelta di prodotti giusti e tecniche di styling ed asciugatura adatte possono cambiare totalmente i vostri capelli!

Il metodo nasce nel 2001 ad opera di Lorraine Massey, fondatrice di una linea di saloni e prodotti dedicati ai ricci, e, nella sua versione originale, consisteva di soli tre step: co-wash, idratazione e styling con gel. Anche se la quantità di prodotti e step si è ampliata ed adattata alle esigenze di moltissime teste ricce, rimangono dei “dettami” di fondo su cosa NON devono contenere i nostri prodotti:

  • SILICONI
  • OLI MINERALI
  • TENSIOATTIVI SOLFATI
  • CERE
  • ALCOOL

Ora, se per i primi due ingredienti siamo avvantaggiate, in quanto i disciplinari Ecobio non ne consentono l’uso, gli altri tre sono del tutto ecocompatibili, ma possono causare danni alla struttura delicata dei capelli ricci, vedremo ora il perché.


1) TENSIOATTIVI SOLFATI

Sono facili da riconoscere in INCI, li troveremo con diversi nomi, che terminano tutti con sulfate (o sulphate): Ammonium Lauryl Sulfate, Sodium Coco Sulfate, Sodium Laureth Sulfate etc.

Perché non dovremmo usarli?

I tensioattivi solfati sono aggressivi, e alla lunga portano a disidratare cute e capelli, poiché ne rovinano il naturale strato protettivo esterno.
È vero anche però che possono essere tamponati con altri tipi di tensioattivi, come gli anfoteri (il più comune è la COCAMIDOPROPYL BETAINE), quindi se in una formula troviamo ALMENO altri due tensioattivi possiamo usarlo occasionalmente per purificare la cute più a fondo (Vedremo più avanti lo scopo di utilizzare occasionalmente uno shampoo purificante)


2) CERE

Se le cere minerali e animali non sono usate, quelle vegetali si trovano in moltissimi prodotti, soprattutto per lo styling.

Come riconoscerle nell’INCI?

Facilissimo! Finiscono tutte con WAX  (Carnauba wax, Candellila wax, Beeswax, Acacia Decurrens Flower Wax etc)

Perché non sono consigliate?
Appesantiscono progressivamente i capelli, rendendo difficile la formazione delle “spirali”


3) ALCOOL

Questi sono insidiosi, alcuni sono alcool seccanti, altri invece non hanno effetti sui capelli o addirittura sono benefici! Chimicamente parlando, gli alcool sono accomunati dalla presenza di un gruppo ossidrile alla fine della loro catena di carbonio. Tanto più è lunga la loro catena di carbonio, tanto meno questi saranno volatili, ma saranno solidi inodori. Degli alcool fanno parte tantissime molecole: dai conservanti (che troviamo nei nostri cosmetici, il famosissimo cosgard contiene proprio ALCOOL BENZILICO) ai componenti volatili di molti oli essenziali, e se volete approfondire le vostre conoscenze chimiche vi rimando alla pagina di Wikipedia che ne parla, è fatta molto bene, ma è troppo specifica per lo scopo che abbiamo qui!

Tornando a noi, gli alcool seccanti sono quelli dalla molecola corta, quelli che “puzzano di alcool”! In inci li troveremo con i seguenti nomi: ALCOHOL DENAT, DENATURATED ALCOHOL, ETHANOL, ETHYL ALCOHOL, ISOPROPANOL, ISOPROPYL ALCOHOL, PROPANOL, PROPYL ALCOHOL.

Gli alcool “buoni” invece sono grassi (ad essere precisi, faranno da co-emulsionanti o fattori di consistenza per creme, balsami, sieri o maschere) o conservanti. Li troveremo con i seguenti nomi:
*grassi
BEHENYL ALCOHOL
CETEARYL ALCOHOL
CETYL ALCOHOL
LAURYL ALCOHOL
MYRISTIL ALCOHOL
STEARYL ALCOHOL

*conservanti
PHENOXYETHANOL
BENZYL ALCOOL


Quando avete dei dubbi, potrete consultare l’app ECOBIO CONTROL, dove scrivendo il nome dell’ingrediente (e cliccando sul segno +) troverete tutte le informazioni che lo riguardano, oltre alla sua compatibilità ecologica.

ESEMPIO:

CREDITS: EcoBioControl, di Fabrizio Zago



VENIAMO ORA AI TRE STEP FONDAMENTALI:

PULIRE DELICATAMENTE, IDRATARE, FARE LO STYLING CORRETTO.


LAVAGGIO

Per lavare, abbiamo detto, dobbiamo abbandonare tutti i detergenti aggressivi.
 
I lavaggi secondo questo metodo si classificano in tre tipi: CO-WASH, LOW POO, E PURIFICANTE (o col termine inglese, CLARIFYING)

Di cowash ce ne intendiamo abbastanza noi amanti del bio, e possiamo includere in questa categoria anche i vari lavaggi alternativi con farine o erbette (ne abbiamo parlato proprio in questo articolo)

Per quanto riguarda il lavaggio di tipo low poo dobbiamo imparare a leggere qualche Inci.
Infatti, questo tipo di shampoo, contiene di solito esclusivamente tensioattivi anfoteri o non ionici.

I lavaggi purificanti invece consistono nell’utilizzo di shampoo con tensioattivi anionici ma non solfati, ad esempio gli isetionati, i sarcosinati, i glutammati. In alternativa, vanno bene anche le argille, dalla potente azione sgrassante ma non aggressive come i tensioattivi solfati.

NB: per le più interessate, sto programmando un articolo proprio sulle varie tipologie di tensioattivi e sulle formulazioni di shampoo e detergenti

A seconda del nostro tipo di capelli, impareremo con l’esperienza a gestire il tipo di lavaggio che preferiamo, anche se in linea di massima andremo in ordine decrescente di frequenza: useremo più spesso cowash, low poo (o lavaggi di erbette o farine), e meno frequentemente shampoo purificanti, per eliminare l’eventuale accumulo di prodotti di styling o di sebo.



IDRATARE:

Possiamo usare tranquillamente il balsamo che preferiamo (purché non contenga ingredienti “vietati”), ma sarebbe utile almeno una volta a settimana fare DEEP CONDITIONING (tradotto letteralmente, IDRATAZIONE PROFONDA) con una maschera più ricca, o con altri metodi che ora andrò a spiegarvi.

Possiamo utilizzare per esempio gli impacchi di oli e burri come PRE POO (ne abbiamo parlato in questo articolo), che servono a preservare l’idratazione all’interno dei capelli, oppure impacchi di erbe idratanti (methi, altea, sidr, spirulina, rosa damascena etc) o ancora, se abbiamo i capelli molto secchi, possiamo provare l’impacco rivitalizzante di Damiano, parrucchiere di Vasto che ci ha regalato questa efficacissima ricetta a base di oli naturali e una buona maschera.

Anche con il semplicissimo balsamo, cambiare il modo in cui lo applichiamo può fare la differenza:
Applicandolo in grandi quantità sui capelli grondanti (invece che tamponati), e schiacciando e strizzando le ciocche con tutto questo balsamo, favoriremo l’entrata degli agenti condizionanti e dell’acqua all’interno del fusto dei capelli. Potremo poi decidere di tenere in posa o meno il balsamo (o la maschera), a seconda di quanto desideriamo rendere forte l’azione idratante del prodotto! Questa tecnica si chiama SQUISH TO CONDISH (spesso indicata con la sigla StC), ed è utilissima per capelli estremamente secchi e/o porosi. Una versione leggermente diversa dello StC possiamo usarla per capelli molto lunghi, e si chiama BOWL TECHNIQUE: si tratta di applicare abbondante balsamo o maschera, e invece di strizzare i capelli con le mani, usiamo una ciotola con poca acqua e facciamo “scrunch” con questa invece che con le mani! Provatela, e mi saprete dire quanta differenza fa!



STYLING

Con lo styling si apre un capitolo molto lungo e dettagliato, al quale dedicheremo un intero articolo a parte, poiché le tecniche possibili sono moltissime, e vanno provate più e più volte prima di trovare la giusta combinazione di prodotti e tecniche, sopratutto se ci approcciamo da poco ai nostri ritrovati boccoli!
I consigli generali però possiamo cominciare a darveli, e come primo step vi consigliamo di procurarvi un diffusore: senza, infatti, le onde avranno difficoltà a formarsi, poiché saranno sformate dal getto troppo diretto del phon! Ovviamente, come per tutti gli altri capelli, vale la regola di usare una temperatura da tiepida a fredda, ma in più, per ottenere risultati ottimali, è utile tenere bassa anche la potenza di ventilazione!
Tra i prodotti base utili per lo styling consigliamo GSL, katira, o gel di aloe, anche mischiati a seconda delle vostre preferenze (qui il gel Aurora, un gel pensato proprio alle proprietà di questi tre gel!)
Un’altra tecnica molto utile da imparare è il PLOPPING. Probabilmente in molte lo conoscete già, e consiste in un modo di fare il “turbante” per l’asciugatura tale da favorire la formazione delle spirali. Possiamo utilizzarlo tanto per fare una pre-asciugatura quanto per proteggere i ricci la notte!

Come fare il “plop”




E INFINE… LA NOTTE!

Quante di noi vanno a dormire con una bella chioma morbida per svegliarsi con un nido di rovi in testa? Ecco, praticamente tutte!
Per proteggere i ricci la notte possiamo usare o una cuffia in seta (o satin di cotone, basta che sia liscio e permetta alla chioma di scorrere senza annodarsi), una federa in seta per lo stesso scopo, oppure legare i capelli in un “ananas”, ovvero una coda in cima alla testa, rigorosamente da fare con un elastico morbido in satin, o con uno di quegli elastici “a molla”, o addirittura con un piccolo foulard, tutto purché non sia stretto da lasciare il segno sulla chioma.
Al mattino dopo, se i ricci ci sembrano un pochino afflosciati, possiamo ridare vita con uno spruzzino di semplice acqua, con o senza aggiunta di altro prodotto di styling, e una passata di phon con diffusore.


Spero che questo articolo vi sia stato utile, torneremo presto con altri articoli correlati a questo favoloso metodo!


Myri 

4 Replies to “CURLY GIRL METHOD… IN BIO!”

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