Materie prime

Spignatto “for dummies”

Piccola guida (completa!) per chi vuole cominciare ad autoprodurre i propri cosmetici! In questo articolo parleremo della terminologia, dei materiali e delle procedure di base che servono per lo spignatto.

Non dovete temere di non essere capaci, i procedimenti sono molto più semplici di quello che sembra leggendo questo o tanti altri articoli dedicati all’argomento!

Naturalmente non siamo le prime sul web a parlare di questo delicato e divertentissimo argomento, ma vogliamo dedicare una piccola guida alle nostre lettrici appassionate di natura e cosmesi ecobiologica!

Per questo motivo, consigliamo sempre di controllare gli ingredienti che andrete a comprare con l’app Ecobiocontrol, per essere sicure che siano ecocompatibili, ancor meglio se pure biologici!

[Un discorso importante va fatto per alcuni attivi, spesso segnalati in rosso su Ecobiocontrol in quanto possibili derivati animali. Tra questi troviamo l’acido ialuronico (sodium hyaluronate), il collagene (collagen, collagen extract, collagen amino acids etc), la lanolina (lanolin). Esistono delle versioni vegetali o derivate da biotecnologie, preferite queste fonti perché siano davvero “green”!]

Torniamo alle nostre basi, cominceremo dai MATERIALI

1) Minipimer e/o aerolatte (il minipimer è perfetto perché con le lame disgrega i possibili grumi, ma  se producete quantità inferiori a 100g sarà difficile frullarle con questo attrezzo, e conviene quindi avere l’aerolatte – cioè quell’attrezzo che serve a fare la schiuma del cappuccino!- per frullare il nostro composto)

2) Bilancina di precisione  (con intervallo 0.1g o ancora meglio 0.01g, potrebbe servire per dosare pigmenti o attivi nei prodotti per labbra che normalmente pesano intorno ai 10g)

3) Cartine al tornasole o pHmetro elettronico (sono fondamentali per misurare il pH delle nostre preparazioni!)

4) Contenitori resistenti al microonde e/o al bagnomaria (deve entrarci il piede del minipimer per frullarne il contenuto!) Questi contenitori possono essere anche le tazze di casa, ma se volete essere ancora più professionali, acquistate dei Becher in Pyrex in varie dimensioni! Potrete comodamente lavarli in lavastoviglie!

5) Cucchiai e misurini in acciaio o plastica (vanno benissimo anche le nostre comuni posate)

6) Alcool buongusto (travasato in una bottiglietta spray, serve a disinfettare con cura tutto il materiale che andrà a contatto con il nostro prodotto, inclusi contenitori, cucchiai e misurini)

7) Regolatori di pH (che abbassano il pH -ossia lo rendono più acido- come ACIDO LATTICO, VITAMINA C in forma SAP -sodio ascorbil fosfato-, ACIDO CITRICO. Quelli che alzano il pH, cioè lo rendono più basico, sono la SOLUZIONE DI SODA AL 20% O 30%, l’ARGININA)

8) Contenitori adeguati per il prodotto finale (vanno bene anche quelli riciclati da prodotti commerciali)

9) Acqua demineralizzata (fondamentale, non potete spignattare con l’acqua del rubinetto, i sali contenuti fanno da nutrimento per i batteri e alterano il pH della preparazione!)

10) Conservanti (altro da aggiungere? :D)

TERMINOLOGIA, PROCEDURE E CONSIGLI DI BASE:

  1. La dicitura “A 100” significa che dovrete sottrarre a 100 la percentuale di tutti gli altri ingredienti per ottenere la percentuale di questo ingrediente (normalmente è l’acqua o l’idrolato, in alcune ricette a freddo può essere il gel di acido ialuronico o il gel di aloe)
    NB: le ricette sono praticamente sempre indicate in percentuale: ES: se dovrete fare 50g di prodotto, e la ricetta segnala una sostanza al 3%, il peso della sostanza in 50g di prodotto sarà 1,5
  2. La dicitura “A FREDDO” o “A CALDO” indica la temperatura a cui va lavorato un determinato ingrediente. Normalmente i principi attivi vanno aggiunti a freddo, in quanto la loro funzionalità viene ridotta dal calore
  3. Le EMULSIONI sono dei composti formati da sostanze acquose + sostanze oleose. Come tutti sappiamo, acqua e olio non si mescolano, e per questo utilizzeremo delle sostanze che facciano da legante, definite EMULSIONANTI. Ne esistono di varie categorie, e la maggior parte richiedono di essere sciolti a caldo nella fase oleosa della nostra emulsione. Alcuni emulsionanti di ultima generazione si possono unire a freddo, consentendoci di utilizzare i nostri prodotti termolabili subito, senza attendere che si raffreddi l’emulsione. Altri ancora ci consentono di scaldare solo la fase acquosa, in modo da unire quella oleosa quando la precedente si sarà raffreddata.

    3a) Gli EMULSIONANTI riescono a legare acqua e olio perché sono molecole con proprietà sia idrofile che lipofile. Le molecole che hanno un buon rapporto tra proprietà idrofile e lipofile si usano da sole, e si definiscono quindi AUTOEMULSIONANTI (es. OLIVEM1000). Le molecole che hanno maggiori proprietà idrofile (es. MGS -metil glucosio sesquistearato-) necessitano di una seconda molecola “ponte” che le faccia legare all’olio, e tra queste troviamo l’ALCOOL CETILICO, l’ALCOOL CETILSTEARILICO, la CERA D’API. Un ottimo emulsionante è anche la LECITINA, ma se usate quella granulare dovrete discioglierla accuratamente in olio leggero per renderla liquida. Sugli utilizzi specifici di ogni emulsionante, vi invito a leggere sempre la scheda tecnica per le percentuali corrette.

    3b) LE FASI DI UN’EMULSIONE: Avrete sicuramente letto in alcune ricette la dicitura “FASE A”, “FASE B”, etc. Ecco, questa è una modalità per indicare le fasi acquosa, oleosa e “finale a freddo”
    Normalmente si indica con A quella acquosa e con B quella oleosa, ma in alcune ricette potrete trovarle invertite. Per estrapolare una regola generale, le sostante con affinità simile vanno nella stessa fase. In linea di massima questo non vale per la cosiddetta “FASE C”, cioè la fase finale a freddo, che solitamente aggiungeremo un ingrediente alla volta all’emulsione (fatta raffreddare!) costituita da A+B.

    3c) ESISTONO EMULSIONI SENZA EMULSIONANTI? CERTAMENTE! Le cold cream sono l’esempio più conosciuto, e sono facilissime da preparare. Altri esempi sono il gel styling che abbiamo postato qualche tempo fa (quello alla spirulina, e quello multiuso per tutti i tipi di capelli). Queste emulsioni funzionano, ma ogni tanto vanno agitate perché senza emulsionante tenderanno col tempo separarsi. La regola che vale per fare questo tipo di prodotti è mantenere la fase “di minoranza” al di sotto del 30% del totale (suggerisco addirittura il 20%).

    3d) PREPARAZIONE DI EMULSIONI: Di norma, se prevale la fase acquosa (o fase A), inseriremo a filo la fase B (quella grassa) nella fase A; faremo il contrario se a prevalere sarà la fase B (come succede per esempio nelle cold cream). Aggiungendo una fase all’altra, non smettiamo di frullare per alcuni minuti, finché non avremo un bel composto liscio. Se sembra troppo fluido, non preoccupatevi, acquisterà consistenza raffreddandosi
  4. ADDENSANTI: se vogliamo ottenere una crema densa, ma con pochi grassi, abbiamo bisogno dell’aiuto di “FATTORI DI CONSISTENZA”. In cosmesi ecobio si utilizzano vari tipi di gomme naturali, e le più comuni sono la XANTANA, la CARRAGENICA, la GOMMA ARABICA e la GOMMA DI GUAR. Vanno usate tutte in percentuali abbastanza basse (in media 0,3-0,5%), preferibilmente disciolte in glicerina e aggiunte all’acqua o idrolato della fase A.
  5. CONSERVANTI: tra quelli più famosi e che molte di noi hanno in casa c’è sicuramente il COSGARD, efficace, economico e semplice da usare! L’unico difetto è l’odore un po’ forte, tra l’alcolico e odore di mandorle, che tende a persistere soprattutto nei prodotti che hanno pochi grassi come i gel. In questo caso potete ricorrere al LEUCIDAL (o Leuconostoc), che è del tutto inodore, ma costa un pochino di più e ne serve di più se lo usate come unico conservante. È possibile anche usare il FENOSSIETANOLO, ma non mettetelo nei prodotti per bambini in quanto potenzialmente irritante per le loro pelli. Per prolungare ulteriormente la durata di un prodotto si possono aggiungere dei CHELANTI alle nostre soluzioni, tra quelli ecobiologici di facile reperibilità abbiamo il SODIO GLUCONATO.
    Se abbiamo preparato un burro (una ricetta qui) o una cold cream (come questa) utilizziamo la VITAMINA E O L’ESTRATTO CO2 DI ROSMARINO per prevenire l’irrancidimento dei grassi!
    NB: Quando la vitamina E viene utilizzata come agente anti-irrancidimento ne basta lo 0,5%, mentre se vogliamo sfruttarne le proprietà antiossidanti sulla nostra pelle dovremo aumentare la dose all’1-2
  6. COME PREPARO UNA CREMA CONFORTEVOLE? Innanzitutto considerate le esigenze della vostra pelle. Una pelle secca gradirà una fase oleosa più consistente rispetto ad una grassa, e sicuramente per questa utilizzeremo olii e burri diversi, con minore potenziale comedogeno rispetto a una pelle secca! Sul blog abbiamo già un articolo dedicato (e in continuo aggiornamento) sulle varie proprietà degli olii e burri cosmetici più diffusi! (Lo trovate qui)
    Perché la crema abbia un giusto equilibrio tra assorbimento rapido e persistenza sulla pelle, dobbiamo introdurre il concetto  di CASCATA DEI GRASSI. Cioè dovremmo cercare, in ogni preparazione per la pelle, di mettere almeno un grasso per tipo (oli leggerissimi, leggeri, medi, pesanti e burri), attenendoci alle loro proprietà comedogene e di termolabilità (quindi se sceglieremo olii termosensibili dovremo inserirli in fase C, o preparare la crema con un emulsionante a freddo)

    In linea generale potete considerare queste percentuali di grassi per i vari tipi di pelle: 5-15% per pelli grasse, 10-20% per pelli normali, 15-30% per pelli secche). Ovviamente potete variare in base alla tolleranza personale ai grassi, e considerate sempre che avrete anche ingredienti idratanti per la vostra pelle, quindi se avete una pelle molto secca considerate gli agenti idratanti oltre ai grassi
  7. COME REGOLO IL PH DI UN PRODOTTO? Facile! Lo misuriamo con le cartine o con il pHmetro, e se devo alzarlo utilizzo la soluzione di soda o l’arginina, mentre se devo abbassarlo uso l’acido lattico, o la vitamina C. I regolatori vanno aggiunti poche gocce alla volta, e il prodotto va mescolato con attenzione e dobbiamo attendere qualche secondo prima di misurare di nuovo il pH. Se abbiamo raggiunto il pH desiderato, lo spignatto è pronto per essere confezionato! Se invece non ci siamo, proseguiamo aggiungendo poche gocce alla volta
  8. DEVO USARE I GUANTI PER LAVORARE? Assolutamente sì! Dovete avere le mani pulite, i guanti monouso (in lattice o nitrile), disinfettare gli strumenti e i contenitori e avere l’ambiente di lavoro ben pulito! Ne va della conservazione del vostro prodotto! Quando maneggiate prodotti come la soda caustica dovreste inoltre indossare occhiali protettivi e mascherine
  9. DOVE ACQUISTO LE MATERIE PRIME E IL MATERIALE NECESSARIO? Principalmente su internet, è difficile trovare le materie prime nei negozi fisici, mentre potreste trovare il materiale in negozi che hanno oggetti per la casa e la cucina! Tra i negozi on-line segnalo:
    A) Flower Tales Cosmetics
    B) Aroma-zone
    C) Zenstore
    D) Amazon (principalmente per il materiale più che per gli ingredienti)
    E) Glamour Cosmetics
    F) Farmacia Vernile

Spero che questo articolo vi sia utile, ma per qualunque domanda siamo a disposizione sul gruppo Passione Naturale!

Myriam

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