Oleolito: cos’è e come si realizza

Gli oleoliti sono soluzioni oleose di fitocomplessi estratti da piante officinali e una delle metodologie più utilizzate per ottenerli è l’estrazione a freddo.
Gli oli usati per l’estrazione dei principi attivi delle piante sono oli vegetali ricchi di vitamina E quale l’olys, l’olio di semi di girasole, l’olio di riso, l’olio d’oliva, ma può essere utilizzato qualunque altro olio con funzione solvente.
Se si usa un olio che ha bassa vitamina E come la mandorla dolce e quindi può irrancidire, è bene aggiungere 2 gocce di vitamina E (tocoferolo) quando l’oleolito è pronto.
Ma come si procede per fare un oleolito? Cosa serve?
Quello che dobbiamo procurarci sono:

  • un barattolo
  • fiori secchi della pianta che si vuole usare
  • un olio vegetale a scelta
  • stagnola
  • (opzionale) 1g di tocoferolo ogni 50gr di oleolito

Si riempie il barattolo completamente con i fiori secchi.
Si ricopre fino a sopra i fiori con l’olio.
Si chiude il barattolo.
Lo si ricopre con la stagnola e lo si ripone al buoio.
Ogni giorno per 40 giorni andrò scosso il barattolo capovolgendolo 3.4 volte.
Dopo 40 giorni si potrà filtrare ed usare.
Oleoliti comuni sono:

  • oleolito di lavanda: ideale per le infiammazioni di qualunque natura, dato che ka lavanda è una pianta con alte proprietà antisettiche.
  • oleolito di calendula: indicato in caso di scottature o lesioni della pelle, perchè rinfrescante e lenitiva.
  • oleolito di ibisco: i fiori di ibisco sono particolarmente indicati per la cura della pelle e dei capelli, grazie alla forte azione antiossidante. Questa soluzione aiuta a mantenere la pelle giovane e i capelli lucidi.
  • oleolito di rosmarino: molto indicato per contrastare la caduta dei capelli, da utilizzare massaggiando la testa insieme ad olio di ricino

Sul sito trovate anche le seguenti ricette:

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